Avete appurato la necessità di una stufa. Magari volete che diventi elemento decorativo del vostro salotto, oppure avete un bisogno più pratico di aumentare il riscaldamento del bagno. I motivi per cui vi stiate indirizzando all’acquisto di una stufa possono essere i più svariati, pur avendo tutti però l’obiettivo ultimo di riscaldare un ambiente.
La stufa, insieme al camino, era in passato un elemento fondamentale della casa: ve ne era presente una in quasi ogni stanza e i momenti di convivialità nei periodi freddi si spostavano intorno a questa. Per non parlare della lunga storia che la stufa ha avuto all’interno della cucina, dove è stata presente dall’antica Roma fino all’introduzione degli impianti a gas, diventati comuni non prima degli anni ’60 del Novecento.
Oggi la stufa, quella vera e propria, non è un elemento strettamente necessario, grazie ai nuovi combustibili ed al riscaldamento centralizzato, ma resta comunque un oggetto che ha il suo fascino ed i suoi vantaggi, oltre ad avere subito ogni tipo di metamorfosi tanto che quando si parla di “stufa” oggi difficilmente la mente riconduce ad un’unica immagine. Infatti per stufa si può intendere la classica, con una camera di combustione in cui inserire la legna tramite uno sportello ed una canna fumaria, oppure una “stufetta” da bagno, ossia un termoventilatore che funziona tramite energia elettrica. Oltre a queste esistono poi moltissime altre tipologie di oggetti riconducibili al termine di “stufa”.
Come scegliere una stufa
La scelta di una stufa deve passare attraverso la valutazione di due fattori fondamentali: la funzione e la praticità.
La funzione prima di tutto: ossia perché avete bisogno di una stufa? Che uso ne volete fare? Con tutte le tipologie di stufe presenti sul mercato meglio avere fin da subito ben chiara quale necessità vi spinga all’acquisto. Solo in questo modo riuscirete a chiarirvi le idee su quale tipo di oggetto comprare. Inoltre questo vi aiuterà anche nella scelta del design, nel caso in cui la posizioniate fissa in una stanza, o delle dimensioni, se pensate di spostarla e rimuoverla per usarla solo in certi momenti o certe stagioni. Se volete aggiungere un elemento decorativo al soggiorno così vi indirizzerete verso la stufa classica, alimentata a legno o pellet, con un design particolare che si adatti allo stile della vostra casa. Ugualmente se la stufa verrà posizionata in cucina, potrebbe essere utile valutarne una con un piano cottura. Invece se la necessità è prettamente di riscaldamento di una stanza non troppo ampia, potrete andare in direzione di un termoventilatore o una stufa alogena.
Deciso quindi che tipologia di stufa comprare assicuratevi della praticità dell’oggetto: per questo ci sono diverse cose che è opportuno osservare. La stufa classica, alimentata a legna, è composta di un corpo con una camera di combustione con uno o più sportelli apribili tramite una maniglia, dai quali inserire il combustibile. È buona cosa assicurarsi che la camera fuoco sia abbastanza ampia, per una combustione ottimale del carburante e una certa autonomia. Lo sportello invece è opportuno che non sia troppo grande per evitare la fuori uscita di fumo, ma neanche troppo piccolo, in modo che sia comunque osservabile la fiamma. Le maniglie dovranno essere isolate per evitare le scottature. La stufa classica poi è statica, ed ha bisogno di una canna fumaria, quindi assicuratevi di averla o poterne far installare una. Nel caso in cui questo non sia possibile, indirizzatevi ad una stufa ad bioetanolo o GPL, che oltre ad essere disponibili in design molto moderni, sono portatili, potendole quindi sistemare dove più vi piace. Se invece è la fiamma libera a darvi pensieri, esistono stufe alogene, al quarzo, termoventilatori e termoconvettori che sono alimentati ad elettricità. Mentre i primi sono prettamente funzionali al riscaldamento di piccoli ambienti come il bagno, gli ultimi due citati possono invece riscaldare ambienti più ampi, non sono rumorosi e possono avere design più gradevoli, così da potersi posizionare anche in altri ambienti della casa.
Le varie tipologie di stufe e come sceglierle
Vi accompagneremo quindi nell’immenso mondo della stufa.
Le stufe si dividono principalmente in due grandi gruppi: quelle che funzionano a combustibile e prevedono la fiamma e quelle che funzionano ad elettricità.
La stufa con la S maiuscola, inutile dirlo, è quella a legna: disponibile sul mercato da secoli, oggi assume i design più svariati, dai più classici ai più moderni, in modo da potersi abbinare perfettamente alla tua casa. Evoluzione diretta di questa, è la stufa a pellet, che funziona bruciando il combustibile ed ha design molto simili a quelle a legna: tuttavia si posiziona tra i due gruppi perché pur avendo la fiamma, ha anche bisogno di corrente elettrica.
Dal funzionamento simile alla stufa a legno è quella al bioetanolo: spesso si tratta di un oggetto di design ultra moderno, dalle forme più svariate che possono essere simili alle stufe, oppure avvicinarsi alle forme dei camini. Sono dotate di un vano dove versare il bioetanolo e accendere la fiamma: il grande vantaggio è che non fanno fumo.
Di un oggetto completamente diverso per forme e funzionamento si parla quando si dice stufa pirolitica: potendosi alimentare con qualsiasi tipo di combustibile naturale, è adatta alle situazioni di approvvigionamento. Bisogna fare particolare attenzione perché la fiamma è libera e sulla sommità dell’oggetto, non protetta da nessun vetro o sportello. Viene infatti usata in ambienti aperti.
Ci sono poi quelle stufe che non prevedono la fiamma.
È il caso quelle che funzionano a gas GPL: contengono in se una bombola il cui gas rilasciato va all’interno di tubi che si surriscaldano, scaldando così l’ambiente intorno.
Diverse ancora sono le stufe alogene e quelle al quarzo, molto simili tra loro: cono composte da un corpo percorso da tubi che vanno in incandescenza diffondendo così calore ed anche luminosità nella stanza. Queste funzionano ad elettricità, esattamente come i termoventilatori ed i termoconvettori: queste tipologie di stufe funzionano tramite ventole ed un elemento resistore che trasformano l’aria fredda facendola uscire calda.
Come scegliere una stufa a basso consumo
Spesso quando si nomina la “stufetta del bagno” si pensa subito a quando accenderla, per quanto tempo, alla corrente elettrica che salta e quant’altro: questo è dovuto al fatto che questi elettrodomestici, definiamoli così, hanno sempre consumato tantissimo di fronte ai prezzi bassissimi a cui vengono vendute! Ma è giunta l’ora di sfatare un mito!
Non si può dire che le stufette elettriche non consumino, ma si che l’evoluzione tecnologica ha portato a creare stufette elettriche a basso consumo. Basterà quindi informarsi del consumo al momento dell’acquisto e non avrete più problemi. Esistono modelli, per esempio, dotati di timer per essere programmati in modo da contenere gli sprechi e favorire il risparmio energetico. In altri invece si può selezionare la tipologia di potenza perché si adattino alle varie esigenze.
Oggi le stufe che possono essere a basso consumo tra cui potete scegliere sono:
- Stufe elettriche alogene: queste stufe consumano fino a 1000 Watt, ed alcune dispongono di interruttori per regolare la potenza.
- Stufe elettriche al quarzo: simili nell’aspetto a quelle alogene consumano mediamente 800 Watt.
- Termoventilatore: tra tutti è il modello che consuma di più, fino a consumare anche 2000 Watt.
- Termoconvettore: consumano dipendentemente da quante resistenze hanno. Possono arrivare a consumare anche solo 600 Watt.
Stufe a pellet
La stufa a pellet non funziona semplicemente a combustione, ma ha bisogno di elettricità. È necessario quindi che la zona in cui la andrete a posizionare sia dotata di prese di corrente con messa a terra. Tuttavia la combustione avviene ugualmente così che ci deve essere anche la possibilità di inserire una canna fumaria nel soffitto. Dire che esistono stufe senza canna fumaria è allo stesso tempo giusto e sbagliato. Con ciò si intende dire che anche quei modelli che non ne hanno una vera e propria sono dotate comunque di un tubo che deve essere collegato con l’esterno della casa, attraverso il quale vengono rilasciati i fumi che vanno espulsi. Nello scegliere una stufa a pellet assicuratevi quindi che nella vostra casa si possano applicare modifiche ai muri per l’installazione di queste parti.
Il funzionamento avviene in questo modo: da un serbatoio viene prelevato il pellet con una coclea, meccanismo che permette di rilasciarlo gradualmente in un focolare. Qui, attraverso una resistenza elettrica, viene accesa la fiamma che fa bruciare il combustibile, grazie all’aria forzata comburente proveniente dal basso. Il calore prodotto dalla fiamma viene scambiato con l’aria di convezione, forzata dai ventilatori, attraverso dei fasci tubieri, verso l’esterno. I fumi vengono espulsi attraverso la canna fumaria.
Uno dei vantaggi di questa stufa è quello di non dover essere continuamente ricaricata, come avviene invece con quella a legna: infatti è facilmente programmabile riguardo all’accensione, allo spegnimento ed alla potenza di calore. Inoltre sono dotate di un termostato attraverso cui regolare la temperatura in modo che rimanga sempre uguale per tutto il tempo voluto.
I criteri che vi conviene seguire per la scelta di questo tipo di stufa sono:
- Il volume dello spazio che vorrete riscaldare: questo infatti vi dirà la potenza che la vostra stufa dovrà avere. Per esempio, se volete riscaldare un ambiente di 200 metri cubi, dovrete avere una potenza di almeno 7 kW.
- Le caratteristiche tecniche, come quelle che riguardano la centralina elettrica, cuore della stufa, e le varie possibilità di regolazione di potenza, calore, orari, ecc.
- La possibilità di aprire vani nei muri per l’aria in entrata e l’espulsione dei fumi, siano questi attraverso la canna fumaria o un tubo laterale. Ricordate che per questi motivi la stufa a pellet è fissa e una volta deciso dove posizionarla e aperti i buchi non si torna indietro!
- L’estetica ed il design della stufa stessa, che vada d’accordo con lo stile della stanza in cui verrà posizionata.
- Il prezzo: varia molto, può andare dai 500€ fino anche ai 2000€.
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Come scegliere un buon pellet
Intanto, sapete tutti cos’è il pellet? Il pellet è un materiale ottenuto dall’assemblaggio di trucioli di segatura: per questo motivo viene considerato un materiale ecologico. Non perché la sua combustione non comporti inquinamento, ma perché non vengono tagliati alberi per il suo ottenimento: Infatti il pellet viene ricavato dagli scarti del legno usato per altri fini. I trucioli vengono assemblati tramite un procedimento meccanico di pressatura e fuoriescono in piccoli granuli cilindrici. Vengono venduti in sacchetti e questo ne facilita lo stoccaggio; inoltre ha basse emissioni di anidride carbonica durante la combustione ed un alto rendimento termico.
Certo, per assicurare il corretto funzionamento della stufa, quindi il giusto riscaldamento dell’ambiente, il pellet deve essere di qualità. Si consiglia quindi, al momento dell’acquisto, di fare attenzione ai seguenti punti:
- Controllare la forma del pellet: deve essere tra 3-4 centimetri per poter entrare propriamente nella coclea.
- Controllare che non ci sia legno in polvere nel sacchetto: denoterebbe una scarsa solidità del pellet.
- Controllare che il sacchetto sia chiuso ermeticamente ed intatto: l’ingresso di troppa umidità che potrebbe gonfiare il pellet.
- Controllare i valori riportati sulla confezione: potere calorifero, indicatore di residui di cenere, il legno da cui è stato ricavato (i migliori sono di faggio ed abete).
- La percentuale di umidità.
- Controllare le certificazioni sulla qualità: A1 – molto pregiato; A2 – seconda scelta; B – più scadente.
- Il prezzo: in estate, data la bassa domanda, costa meno anche il pellet più pregiato!
Se non sai dove iniziare ecco le più vendute!
Stufe a legna
Molto più semplice è il funzionamento della stufa a legna, la prima stufa stata inventata ma tutt’ora efficientissima quando usata propriamente!
Questa è composta da una camera di combustione nella quale vanno inseriti ceppi di legno insieme a rametti di minori dimensioni e fogli di giornale o ad un accenditore. Al momento dell’accensione del fuoco bisogna aprire le prese d’aria e le saracinesche di tiraggio e non appena questo prende, regolare lo sportellino d’aria primaria in modo che ne entri il giusto quantitativo per assicurare una buona fiamma alta. Una fiamma bassa infatti provoca una maggiore formazione della fuliggine e i fumi che si disperderebbero nell’ambiente invece che essere espulsi attraverso la canna fumaria. Ovviamente ciò che produce calore è la combustione della legna.
La stufa a legna può essere usata per riscaldare un ambiente o anche per cucinare: nonostante oggi esistano design super moderni, resta sempre un oggetto che si contrappone al riscaldamento centralizzato, quindi ha di per se un qualcosa di romantico.
Quando scegliere una stufa a legna
Le ragioni che vi possono spingere a comprare una stufa a legna possono essere le più svariate. Certo ci sono situazioni più o meno adatte.
La stufa a legna serve per riscaldare una stanza, nonostante esistano modelli volti a cucinare cibo, oppure altri ancora, di maggiori dimensioni, che possono fungere da caldaia, dotati quindi di tubi che trasportano calore ad altre stanze della casa.
Le tre cose che dovrete assolutamente valutare quando pensate di comprare una stufa a legna sono il rifornimento di legna, appunto, la possibilità di poter installare la canna fumaria ed infine il design. I primi due punti sono infatti, inutile dirlo, indispensabili al funzionamento della stufa; l’ultimo è semplicemente buonsenso.
La canna fumaria non può essere installata in tutte le case: esistono case che la prevedono già nel progetto originario, altre che non la prevedono, ma nelle quali comunque può essere inserita, ed altre ancora in cui invece, proprio per struttura o per regolamento, non può essere inserita. È necessario quindi informarsi sulle leggi che regolano l’installazione della canna fumaria, e nel caso questo fosse possibile mettersi in contatto con degli installatori veri e propri che facciano i dovuti lavori.
La legna: il combustibile! Non è da sottovalutare! Infatti la legna è cara e la stufa ne brucia tanta. Quindi pensate bene al vostro investimento. Indubbiamente se siete proprietari di boschi o vivete nelle zone di montagna dove c’è molta legna, sarà più facile ed economico per voi rifornirvi. È opportuno sapere poi che non tutta la legna va bene per essere bruciata: infatti la legna verde deve essere fatta seccare per almeno tre anni perché diventi buona da ardere, altrimenti i suoi fumi saranno dannosi e rovineranno la canna fumaria.
Come ultima cosa è bene pensare al design della stufa, dal momento che essendo fissa entrerà a fare parte dell’arredo vero e proprio della vostra casa quindi è bene che si adegui a questa e che vi piaccia esteticamente!
Stufe portatili
Termoventilatori, termoconvettori, stufe alogene, al quarzo, pirolitiche, a GPL e al bioetanolo sono tutte tipologie di stufe portatili: sono nate per aumentare il calore in quelle zone della casa più critiche, come il bagno o la stanza dei bambini, oppure lo studio o la sala, dove sostiamo per lungo tempo nelle giornate invernali. Sono state inventare per creare un riscaldamento limitato a quel luogo e in quel momento e non possono sostituirsi al riscaldamento centralizzato della casa.
Quando decidete di comprare una stufa portatile, probabilmente siete alla ricerca di un elettrodomestico che vi alzi la temperatura attuale della stanza in cui vi trovate. Qualcosa che sia di ausilio al riscaldamento centrale. Optare per una stufa portatile è sicuramente un’ottima idea, dal momento che si tratta di solito di elettrodomestici di piccole dimensioni, e facilmente trasportabili da una zona all’altra, dotati di maniglie per essere sollevati o rotelle posizionate alla base per essere spinti. Si tratta di oggetti sicuri ed efficienti.
La tecnologia più all’avanguardia ha cercato di risolvere anche l’unico lato “storicamente” negativo di questo tipo di stufe: il consumo. Infatti si è sempre trattato di elettrodomestici dai consumi davvero alti. Invece ultimamente, ovviamente dipendentemente dal tipo di stufa prescelto, potrete avere consumi anche piuttosto contenuti e non sentirvi in colpa per aver avuto freddo!
Qui di seguito un’analisi delle stufe portatili più comuni.
Stufa al bioetanolo
Le stufe a bioetanolo sono le più moderne che potete trovare sul mercato, ma diciamolo subito, non le più efficienti.
Si tratta infatti di un oggetto che può avere diversi formati: stufa, cioè con un vetro che separa la fiamma ed il calore fuoriesce da fori situati nella parte alta, oppure caminetto, ossia a struttura aperta. Tutti i modelli hanno design piuttosto moderni, fino ad arrivare ad alcuni che sono veramente futuristici.
Che siano quindi stufe o camini, funzionano comunque allo stesso modo. Sono dotati di un serbatoio aperto (si tratta proprio di un piccolo contenitore senza lato superiore) in cui deve essere versato il bioetanolo. Con un fiammifero lungo o un accendino a canna lunga avvicinare la fiamma al serbatoio ed il combustibile prenderà fuoco.
Il bioetanolo è un alcol ricavato dalla fermentazione di sostanze ricche di zucchero come possono essere i cereali, gli amidacei, le vinacce. Si tratta di un combustibile biodegradabile che non contiene zolfo ed emette solo una piccola quantità di monossido di carbonio ed umidità. Dal momento che non produce fumi le sue emissioni non sono dannose per l’uomo e quindi non ha bisogno di una canna fumaria che rilasci il fumo all’esterno.
Le stufe al bioetanolo sono utilizzabili sia in ambienti chiusi che all’esterno. Ma è importante tenere sempre presente che la stufa al bioetanolo non è adatta a scaldare ambienti ampi poiché la generazione e diffusione del calore non ha la stessa potenza calorica che ha invece quello prodotto dalle stufe a legna o a pellet. A differenza di queste infatti la stufa o il caminetto al bioetanolo non possono sostituirsi al riscaldamento centralizzato. Il calore si sente solo avvicinandosi molto alla stufa e si disperde velocemente.
Le migliori stufe a bioetanolo
Perché sceglierle
Se avete deciso di indirizzarvi all’acquisto di una stufa al bioetanolo state sicuramente valorizzando l’aspetto decorativo che questo oggetto può avere nella vostra sala o in un ambiente esterno piuttosto che quello funzionale al riscaldamento.
Tuttavia, oltre ad avere forme futuristiche e quindi adattarsi perfettamente ad arredamenti di ultima generazione, ha anche altri vantaggi:
- Non produce fumi nocivi per l’uomo
- Inquina molto meno degli altri tipi di stufa
- Non ha bisogno di installazioni, né della stufa in sé né della canna fumaria: quindi non avrete bisogno di contattare esperti o di informarvi riguardo a regolamenti.
- Numerosi modelli sono “portatili”, quindi possono essere trasportati (da spenti!!!) nella zona della casa dove più vi piace.
- Il bioetanolo è abbastanza economico, comparando il prezzo all’utilizzo che se ne fa.
Stufa a gas GPL
La stufa a gas GPL è un tipo di stufa portatile che può avere diverse forme, di solito si sviluppa verticalmente e raggiunge massimo gli 80 cm. La sua struttura ha un vano nella parte posteriore dove va inserita la bombola del gas GPL, la quale attraverso un tubo di gomma si collega ai pannelli nella parte frontale della stufa. Questi pannelli bianchi sono materassini porosi fatti di silicio: su di questi arriva il gas di petrolio liquefatto che a contatto con l’aria, grazie ad una scintilla, si incendia. La fiammella si spegne subito ma la combustione di ossigeno resta su questo pannello catalizzatore, il quale cambiando colore da bianco a rosso, inizia a diffondere calore. Esistono diversi modelli, alcuni dotati di un impianto di ventilazione, che quindi richiedono una centralina elettrica ed una presa di corrente, ed altri che sono invece totalmente manuali.
Le stufe a gas GPL sono abbastanza efficienti: il calore è regolabile attraverso una manopola apposita che permette di selezionare tre diversi livelli di intensità di calore e quindi di consumo di potenza. Di solito infatti le stufe a gas GPL hanno potenza termica di 3 kW, regolabile su tre livelli(1000w/2000w/3000w). È quindi abbastanza funzionale a riscaldare ambienti anche piuttosto ampi. È importante che venga usata in stanze con finestre a causa delle emissioni di anidride carbonica della stufa, sia da accesa che da spenta: c’è bisogno quindi di frequenti ricambi d’aria nella stanza.
Perché sceglierle
Le stufe a gas mettono paura, è risaputo. Il gas emanato è inodore, quindi non ci si accorge della fuoriuscita finché non si inizia a stare effettivamente male. Per fortuna la tecnologia si è sempre più evoluta in modo da scongiurare questi avvenimenti. Le stufe a GPL moderne infatti sono dotate di una valvola che, grazie a due dispositivi di sicurezza, interrompe immediatamente il flusso del gas nel momento in cui la fiamma pilota si spegne, oppure nel momento in cui la percentuale di anidride carbonica supera l’1,5%.
L’intossicazione da Ossido di Carbonio (CO) è più rara, ma comunque possibile: imparare a distinguere i sintomi è la soluzione. Innanzitutto, se la stanza è ben arieggiata questo non avviene, perché il ricambio d’aria è continuo e l’ossigeno entra in giuste quantità. Nel caso in cui la stanza non fosse ben arieggiata e stesse avvenendo l’intossicazione, potreste iniziare a sentire sintomi come mal di testa, sonnolenza, nausea, vertigini, secchezza in gola, e nei casi peggiori diarrea e perdita di coscienza. In tal caso arieggiare la stanza e nei casi di emergenza chiamare il 118.
È quindi opportuno informarsi ed attenersi alle leggi e norme tecniche che regolamentano l’utilizzo dei gas combustibili, ed è obbligatorio il controllo e manutenzione della stufa almeno una volta all’anno da parte di uno specialista.
D’altra parte c’è da dire che le stufe a gas sono vantaggiose sotto numerosi punti di vista: tanto per iniziare sono maneggevoli, leggere e possono essere spostate dove più vi piace dal momento che non sono troppo grandi ed non hanno bisogno della canna fumaria. Inoltre esistono tipologie utilizzabili dentro casa, ed altre apposite per l’esterno, come ad esempio i termofunghi. Infine le bombole del gas sono facilmente reperibili e ricaricabili.
Stufa Pirolitica
La stufa pirolitica è una cosa completamente diversa da tutte quelle menzionate finora. Funziona a combustibile, non ha bisogno di corrente elettrica ed ha la fiamma libera. Per questo motivo è adatta per essere utilizzata in ambienti esterni, nonostante possa essere utilizzata anche in casa, ma con tutte le accortezze che servono quando c’è una fiamma libera. La stufa pirolitica non ha bisogno di canna fumaria poiché la pirolisi, ossia il suo principio di combustione, non rilascia fumi. È opportuno comunque posizionarla nel camino o vicino ad una finestra se si utilizza in casa.
Ciò che avviene in una stufa pirolitica è la carbonizzazione del combustibile: Il pellet, la legna, ma anche i gusci delle noci ed il fogliame, prima di infiammarsi, raggiunta una certa temperatura di circa 270°C rilasciano gas combustibili come metano, idrogeno, metanolo ed altri. Questi gas incontrano e si uniscono all’ossigeno: in questo modo sono proprio i gas a prendere fuoco e non le biomasse, che invece carbonizzano e basta.
La stufa pirolitica ha una struttura semplice e può anche essere fatta in casa. È composta da due tubi uno dentro l’altro con una differenza di diametro di massimo 2cm. Quello interno deve essere chiuso sul fondo con materiale isolante, come la lana d’acciaio, per evitare che il combustibile fuoriesca dal basso. Bisogna riempire il tubo di biomassa fino a 2 cm dalla sommità e, con la diavolina incendiarlo. Appena il fuoco prende bisogna inserire il secondo tubo, che avrà un buco sulla sommità pari alla metà del suo diametro, dal quale uscirà la fiamma. Inserendo il secondo tubo, il fuoco farà da tappo all’ossigeno che non raggiungerà più la biomassa ma continuerà a bruciare solo i gas prodotti dalla carbonizzazione della stessa.
Perché sceglierle
Le stufe pirolitiche hanno numerosi vantaggi: il primo è indubbiamente il fatto che possono essere fai-da-te! Basta avere a disposizione, o andare a recuperare, contenitori cilindrici di metallo ed il gioco è fatto. Certo servirà impegno e qualche tentativo per costruirla, ma non è certo impossibile.
Un altro punto a suo favore è il suo poter essere utilizzata sia per il riscaldamento che per la cottura di cibi: fu inventata infatti per aiutare in paesi poveri ed in via di sviluppo, per sopperire ad entrambe le necessità, e poi diffusasi poiché ideale in tutte le situazioni di approvvigionamento.
Infine, la stufa pirolitica sfrutta il rendimento della biomassa molto di più di quanto non facciano i sistemi tradizionali, come camini e stufe (fino al 280% in più!). Con ciò si potrebbe quasi dire che sia una soluzione eco-friendly. I gas incombusti non fuoriescono (per capirci, il fumo) ed il carbone che si crea può essere riutilizzato per il camino, evitando così di usare altra legna ancora, oppure addirittura a favore delle piante: infatti è un ottimo fertilizzante!
Stufa Alogena
La stufa alogena è così chiamata perché il riscaldamento avviene a causa dell’accensione di lampade contenenti il gas alogeno che permettono luminosità e riscaldamento.
Sono adatte ad ambienti chiusi e non troppo ampi: sono perfette come scaldabagno, oppure per essere messe in camera da letto. Non possono certo sostituirsi al riscaldamento centrale. Ricordatevi che a fare calore sono le “lampade” che quindi fanno anche luce: questa è di un giallo intenso tendente all’arancione, che crea atmosfera, ma potrebbe anche non piacere. Inoltre potrebbero fare riflesso coi vetri della stanza o con la televisione, creare, insomma, fastidi. In compenso, non essendo dotate di ventole, non fanno rumore.
Perché sceglierle
Le motivi per cui si tratta di un prodotto valutabile sono principalmente tre:
- Sono tra le stufe più economiche che troverete sul mercato: i prezzi si abbassano anche fino a 10€.
- Si tratta di un oggetto abbastanza sicuro: infatti sono dotate di un particolare meccanismo che in caso di caduta accidentale fa sì che la stufa si spenga, in modo da non mettere in pericolo cose o persone con il calore emanato.
- Quasi tutte le stufe alogene hanno un sistema di rotazione sul suo asse di circa 160° per diffondere calore più uniformemente.
Consumo energetico
Ovviamente è una tipologia di stufa che ha bisogno di corrente elettrica per funzionare, quindi il primo pensiero che avrete saranno i consumi. Quasi tutte le stufe alogene hanno due, tre o quattro lampade e la possibilità di accenderne di più o di meno a seconda del livello di calore voluto: questo è un punto a suo favore, poiché potendo selezionare la quantità di potenza, potrete controllarne i consumi. Ad esempio, tre lampade accese consumano circa 1200 Watt, quattro lampade possono aggirarsi tra i 1600 ed i 1800 Watt.
Stufa al quarzo
Le stufe elettriche al quarzo sono simili nella forma a quelle alogene, con l’unica differenza che le lampade invece che essere alogene sono, appunto, fatte di quarzo e contenenti resistenza elettrica. Il riscaldamento viene emanato per irraggiamento ma anche per convezione, spostando l’aria calda dal basso verso l’alto.
Sono adatte a scaldare ambienti chiusi e non grandi, infatti difficilmente sono efficienti in stanze più grandi di 20 metri cubi. Non sono quindi fatte per sostituirsi al riscaldamento centrale. Inoltre anche queste, come le alogene, producono una luce arancione, che potrebbe tanto piacere quanto dare fastidio. I design di solito sono molto semplici e tecnici.
Perché sceglierle
Si tratta di un prodotto portatile assolutamente valido come ausilio al riscaldamento centrale in luoghi come il bagno, la camera da letto o l’ufficio, magari da posizionarsi vicino alle gambe nei momenti più critici. Di solito non sono dotate di ventole, quindi sono silenziose, nonostante esistano anche modelli che le hanno, in modo da creare convezione. Anche questo è un prodotto piuttosto economico, i cui modelli più semplici si aggirano intorno ai 10/15€.
Consumo energetico
Anche in questo caso si tratta di stufe elettriche, quindi è opportuno valutare i consumi: le stufe al quarzo non sono estremamente potenti, anche se le lampade al quarzo consumano di più di quelle alogene. Le più diffuse tuttavia sono le stufe a due lampade, che consumano intorno agli 800 Watt. Aumentando il numero di lampade, aumentano i livelli di calore: sono gestibili attraverso manopole e pulsanti e possono arrivare a consumare fino a 1500 Watt.
Termoventilatore
Per termoventilatore si intende la classica “stufetta”, ossia quella piccola stufa rumorosa che si accende in bagno prima di mettersi in doccia. Il termoventilatore funziona per convezione: una resistenza elettrica o ceramica alla base trasforma l’aria fredda aspirata dalla parte posteriore in aria calda emanata nella parte frontale. È un oggetto piccolo quindi non può essere usato come riscaldamento principale della casa, ma è perfetto per ambienti di piccole e medie dimensioni. Inoltre è buono ricordare che si tratta di un oggetto rumoroso, per cui non è l’ideale da usare di notte.
Perché sceglierlo
Uno dei motivi principali per cui scegliere un termoventilatore è quello è costituito dalle dimensioni e dalla maneggevolezza dell’oggetto: infatti di solito è piccolo e leggero dotato di una maniglia nella parte superiore e di un avvolgicavo integrato. Dal momento che la sua funzione principale è quella di aumentare velocemente la temperatura della stanza in cui ci si trova, è importante che si possa spostare facilmente da un posto all’altro.
Dal punto di vista della sicurezza, è importante sapere che alcuni modelli, una volta raggiunta una certa temperatura da parte della resistenza, si spengono automaticamente, per poi riaccendersi quando si sono raffreddati.
Se si ha intenzione di usarlo in bagno meglio informarsi che il termoventilatore prescelto abbia il grado di protezione IP21, che sia dotato di doppio isolamento esterno e che abbia l’aggancio per essere appeso alla parete, evitando così il contatto col suolo che potrebbe essere bagnato.
Consumo energetico
A discapito del prezzo di vendita (di solito piuttosto economico), questo è un tipo di stufa non proprio conveniente dal punto di vista di consumo energetico. I più bassi infatti vanno a 1800 Watt con un rendimento piuttosto scarso. I termoventilatori più validi funzionano a 2200 Watt, ma hanno anche diversi livelli di potenza ed alcuni modelli più moderni anche il timer, in questo modo si può scegliere quanta potenza utilizzare e per quanto tempo.
Termoconvettore
Il termoconvettore è una tipologia di stufa elettrica che può servire a scaldare ambienti anche più ampi. Funziona per convenzione, come suggerito anche dal nome, per cui l’aria fredda viene aspirata dal basso ed attraverso resistenze elettriche viene trasformata in aria calda emessa tramite fori nella parte alta.
Si può usare in diverse situazioni e dal momento che può scaldare ambienti ampi, potrebbe, in certi casi, sostituirsi al riscaldamento centrale: è il caso della “seconda casa in montagna”. Chi si può permettere questo lusso, può valutare un riscaldamento a termoconvettori per il fatto che questi, a differenza dei termosifoni, riscaldano l’aria molto velocemente. D’altra parte però si tratta di un riscaldamento ad elettricità, quindi è buona cosa non sottovalutarne i consumi: per questo motivo non è adatto a chi vive in zone fredde per un lungo periodo dell’anno.
Perché sceglierlo
I termoconvettori hanno notevoli vantaggi rispetto ai termosifoni: il primo è quello già citato della velocità di riscaldamento. Per questo motivo può essere anche affiancato a questi in quelle stanze della casa più ampie o dove si passa più tempo, come ausilio al riscaldamento centrale.
Un altro vantaggio è che sono elettrodomestici silenziosi e non hanno bisogno di manutenzione, eccetto una saltuaria pulizia.
Esistono poi modelli portatili e altri da fissare al muro: i primi sono adatti alle situazioni di “emergenza” e poi rimovibili, i secondi invece diventano veramente parte dell’arredamento della casa e per questo sono diventati oggetti di design.
Consumo energetico
Il termoconvettore si presenta come una tipologia di riscaldamento conveniente, poiché a pari consumo di energia, scalda maggiormente di un termosifone. Tuttavia questo vale, almeno per quanto riguarda i termoconvettori elettrici, a quando ne limitiamo l’utilizzo a qualche stanza, ma non all’intera casa. Esistono però anche termoconvettori a gas o ad acqua, i quali sono davvero convenienti rispetto ai termosifoni. Per quanto riguarda i termoconvettori ad elettricità consumano dai 600 ai 2400 Watt per ora dipendentemente dal numero di resistenze che abilitano. Per questo sono più adatti ad ambienti più piccoli. Esistono poi dei nuovi modelli di termoconvettori detti “svedesi” che funzionano per irraggiamento anziché per convezione, e consumano in media 2000 Watt per riscaldare 60 metri quadrati. Sono convenienti poiché non hanno ventole e diffondono un caldo più uniforme, ma essendo di ultima generazione, sono anche più cari.
I migliori modelli su Amazon di stufe
Abbiamo selezionato per voi quelle che sono le migliori stufe, se vuoi scegliere le più vendute senza stress eccole.
Termoventilatore – De’Longhi HVA 0220 – : Questo termoventilatore ha due livelli di potenza: a 1000 e a 2000 Watt. È dotato di termostato di sicurezza e codice IP21 Drip. Ha un doppio isolamento ed è disponibile in bianco.
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Termoconvettore – Plain Air TC-TP2000 Convex – : Si tratta di un termoconvettore in plastica, bianco delle dimensioni 50,50 x 20 x12 cm. Funziona tramite resistenza in ceramica ed ha la possibilità di poter essere appeso alla parete. È dotato di timer di spegnimento e termostato di sicurezza antiriscaldamento.
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Stufa al quarzo – Blinky 97947-10 Japo – : Si tratta di una stufa dotata di due lampade la quarzo, per una potenza totale di 800 Watt. È dotata di accensione differenziata ed interruttore di sicurezza.
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Stufa alogena – Ardes 454 Floor – : Questa stufa è dotata di tre lampade alogene di 400 Watt ognuna, per un totale di potenza di 1200 Watt sfruttabili, con bottoni di selezione. La struttura può girare su se stessa di 90°.
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Stufa a GPL – Sunny S35-05 – : Si tratta di una stufa a GPL con diffusione ad infrarossi. La sua potenza è di 4200 Watt e riesce a riscaldare ambienti grandi e piccoli. I suoi costi di consumo sono limitati grazie alla bombola del GPL. È dotata di ruote per gli spostamenti e di spegnimento automatico in caso di ribaltamento. È un prodotto certificato e conforme alla normativa EN449.
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Stufa pirolitica – Solo Stove Stufa Backpacking – : Si tratta di una stufa pirolitica di piccole dimensioni molto leggera e adatta al campeggio. È fatta di acciaio inox ed è adatta a bruciare legna.
- L'UTENSILE DA CAMPEGGIO DEFINITIVO: ideale per campeggio, escursionismo e allenamento di sopravvivenza. Adatto per 1-2 persone.
- DESIGN BREVETTATO - MENO FUMO: il design brevettato del flusso d'aria a 360° presenta una doppia parete unica che crea una combustione...
- SISTEMA DI VENTILAZIONE DELL'ARIA INTELLIGENTE: consente un fuoco più caldo ed efficiente alimentato dall'ossigeno che entra...
Stufa al bioetanolo – Tecno air system Minibury – : Questa stufa al bioetanolo ha una potenza di 2300 Warr ed il serbatoio contiene due litri, per un’autonomia di 6/7ore. Non ha bisogno della canna fumaria ed ha piedini regolabili.
- La stufa a bioetanolo Mini Ruby con una potenza di 2,3 kW, è perfetta per riscaldare piccoli ambienti (70 mc) in modo naturale.
- Questa biostufa con un design 100% italiano presenta dimensioni compatte. La biostufa è sicura e svolge la propria funzione in maniera...
- Il modello Mini Ruby ha un'autonomia di circa 6 ore. Essendo una stufa alimentata a bioetanolo non produce ceneri e residui di...
Stufa a legna – Nordica Super Junior Panoramica – : Questa stufa è dotata di un rivestimento esterno di acciaio smaltato, mentre internamente il focolaio è in ghisa, così come la porta che ha un’apertura a libro. Le sue dimensioni sono 36 x 41,7 x 77,1 cm e la sua potenza 5000 Watt.
- rivestimento esterno in acciaio smaltato
- porta con apertura libro e maniglie in ottone cromato
- scuotigriglia azionabile dell'esterno
Stufa a pellet – Zibro Fiorina 74 -: Si tratta di una stufa a pellet le cui dimensioni sono 47 x 47,6 x 89,9 cm da 8000 Watt, disponibile in tre colori. È programmabile e gestibile a distanza tramite un telecomando. È dotata della funzione di pulizia automatica.
- Potenza nominale 2,64 - 7,48 kW.
- Per ambienti fino a 200 m3 (75 m²).
- Consumo carburante (min - max): 0,6 - 1,4 (kg/h)
FAQ
- Quali sono le stufe che riscaldano di più?
- Immagina il sole in una giornata estiva! Le stufe radianti, specialmente quelle alimentate a legna o pellet, tendono a produrre il calore più intenso. Irradiano calore direttamente nella stanza, facendoti sentire al caldo in pochissimo tempo.
- Quale tipo di stufa è più conveniente?
- È come trovare un abito di design a prezzo di saldo! Le stufe elettriche potrebbero avere un costo iniziale inferiore, ma a lungo termine, le stufe a gas naturale o a pellet possono essere più convenienti a causa dei prezzi del combustibile più bassi. Si tratta di bilanciare i costi iniziali con i risparmi a lungo termine.
- Quali sono le migliori stufe in commercio?
- Ah, l’eterna ricerca del meglio! È come chiedere qual è il miglior gusto di gelato. La “migliore” stufa dipende davvero dalle tue esigenze. Alcuni marchi popolari sono Stovax, Morso e Jotul, ma è fondamentale considerare fattori come dimensioni, design e tipo di combustibile per trovare la combinazione perfetta per la tua casa.
- Quali sono le stufe che consumano meno corrente?
- Vuoi diventare ecologico? Se desideri risparmiare sulla bolletta elettrica, considera le stufe a gas, legna o pellet. Sono come le auto ibride del mondo delle stufe, utilizzando combustibili alternativi e consumando spesso meno elettricità rispetto alle loro controparti puramente elettriche.